Informarsi sempre

Le continue notizie sulla salute è un fatto riconosciuto e un’esperienza comune. Alcune volte porta ad imbattersi in informazioni contrastanti, comunque difficili da valutare.
La quantità delle informazioni, se da un lato facilita la diffusione e l’accesso alle conoscenze “anche grazie a Internet” è aumentato notevolmente la possibilità di trovare informazioni contrastanti tra loro e più difficile orientarsi.
Per distinguere le informazioni ossia quelle più attendibili e corrette ci sono diversi aspetti da considerare, che offrono spunti per una lettura critica.

Per informarsi bene è importante:

  • riconoscere i vantaggi o gli svantaggi delle diverse fonti;
  • identificare il contenuto della notizia e valutarne il livello di prova e la rilevanza;
  • verificare che siano presenti tutti gli elementi necessari per avere un quadro chiaro e completo dell’argomento, cioè la qualità della divulgazione.

LE FONTI D’INFORMAZIONI SULLA SALUTE

In condizioni di buona salute, generalmente una persona riceve informazioni soprattutto da amici e parenti, dai media o da campagne di promozione rivolte al pubblico.
In caso di malattia si aggiungono informazioni dal medico di base in quantità maggiore o dallo specialista, informazioni cercate su siti Internet e, in misura minore, informazioni dalle associazioni di pazienti.
Ogni fonte di informazione porta con sé vantaggi e svantaggi.

LE CONOSCENZE MEDICHE: I LIVELLI DI PROVA

In genere le notizie sulla salute riportano il parere di un esperto, le conclusioni di un convegno, i risultati di uno studio, cui possono corrispondere diversi livelli di certezza e di prova del sapere medico.

Per ogni situazione clinica e assistenziale, infatti, lo stato dell’arte è dato da un insieme di conoscenze con differenti livelli di prova, che vanno dal più forte/stringente al più debole.

La comunità scientifica fa riferimento a una classificazione dei livelli di prova, divisa in sei gradini:

  • Prove di tipo I: prove ottenute da più studi clinici controllati randomizzati e/o da revisioni sistematiche di studi randomizzati.
  • Prove di tipo II: prove ottenute da un solo studio randomizzato di disegno adeguato.
  • Prove di tipo III: prove ottenute da studi di corte non randomizzati con controlli concorrenti o storici e loro metanalisi.
  • Prove di tipo IV: prove ottenute da studi retrospettivi tipo caso-controllo o loro metanalisi.
  • Prove di tipo V: prove ottenute da studi di casistica (serie di casi) senza gruppo di controllo.
  • Prove di tipo VI: prove basate sull’opinione di esperti autorevoli o di comitati di esperti come indicato in linee guida o basate su opinioni dei membri del gruppo di lavoro responsabile di queste linee guida.

RILEVANZA DI UNA NOTIZIA E CONFLITTI D’INTERESSE

Per valutare l’affidabilità e il grado di certezza di una notizia, oltre a conoscere su quali prove si basa, è importante conoscere:

  • la grandezza del campione cui si riferisce (nel caso di uno studio, su quante persone è stato condotto);
  • con quale intervento/terapia è stato fatto eventualmente un confronto, negli studi clinici randomizzati, per esempio ci deve sempre essere, per definizione, sempre un gruppo di confronto.

Le conoscenze mediche oggetto di un’informazione vanno valutate inoltre dal punto di vista della rilevanza, non sempre, infatti, la ricerca medico scientifica indaga aree nuove con obiettivi utili al paziente o al progresso della conoscenza. Questo accade anche perché la ricerca medica è un’attività con importanti ricadute economiche, come dimostra il fatturato delle principali multinazionali farmaceutiche.

Per valutare l’attendibilità, la correttezza e la rilevanza di un’informazione sulla salute è anche importante sapere chi ha finanziato lo studio o il convegno di cui tratta. Non ultimo i conflitti di interesse di chi ha condotto la ricerca o dell’esperto intervistato o citato.

COSA CHIEDERSI QUANDO SI LEGGE UNA NOTIZIA

In definitiva, quando si legge una notizia che tratta di salute è consigliabile chiedersi:

  • Qual è il livello di prova del contenuto dell’informazione (se si tratta di uno studio di casistica, di uno caso controllo, di uno randomizzato o dell’opinione di un esperto) e il numero di casi su cui si basa (numerosità del campione).
  • Qual è la rilevanza del tema trattato nell’informazione.
  • Quali sono le aree di incertezza medico scientifiche relative.
  • Chi ha finanziato la ricerca, lo studio, il convegno, il farmaco oggetto dell’informazione; quali sono i conflitti di interesse di chi scrive.